Il massaggio neonatale

Per introdurre il massaggio neonatale invito a pensare alle emozioni come ad un’energia vitale, un evento energetico che si verifica nel nostro corpo. Quando siamo contenti, ci espandiamo; quando abbiamo paura, ci ritiriamo in noi stessi (W. Reich). L’espansione è l’estendersi verso l’esterno, verso il mondo; la contrazione è il raccogliersi della paura o del dolore.

Il corpo reagisce agli stimoli esterni come un tutto unico, alternando espansione e contrazione. Come reazione a questi stimoli esterni a cui si è esposti nel corso della vita si forma un corazzamento. Se persiste uno stato di immobilità e contrazione permanente (ad esempio in una situazione persistente di paura,…), il corpo tende a formare una corazza, soffocando/congelando a poco a poco le emozioni. Secondo Reich ci si costruisce una corazza corporea, una difesa per proteggerci dalle paure o dal dolore. In una situazione di paura la muscolatura è sempre tesa, contratta: nella contrazione: si irrigidiscono prima i muscoli lisci (involontari), in seguito, se questo irrigidimento si ripete a causa di situazioni persistenti di paura o di dolore, si sviluppano dei disturbi che possono essere condizione per lo sviluppo di disturbi psicosomatici.

Un lavoro come quello del massaggio ha lo scopo di sciogliere questa corazza, che può iniziare a formarsi già al momento del concepimento, durante un parto difficile o durante l’allattamento.

Il baby-massaggio trova la sua origine con i bambini prematuri e con i neonati (Eva Reich). E’ un massaggio che procede dall’alto verso il basso, in modo dolce, agendo sia sulla superficie della pelle che negli strati più profondi del tessuto muscolare. L’inizio prevede un lieve tocco della pelle, per passare poi ad un massaggio muscolare leggero.

Durante il massaggio, l’allentamento, il lasciare e il poter stare sono resi possibili dalla presenza di un’altra persona; in particolare, il bambino si abbandona solo nelle mani di un adulto, di qualcuno che trasmette fiducia, che si occupa di lui, che pensa a lui.

Il neonato ha bisogno di sentire la vicinanza del genitore: l’importanza del tatto e del contatto è evidente fin dai primi mesi di vita.

Tramite il CONTATTO, il neonato può “sentire” il mondo circostante. Il CONTATTO è un flusso di sensazioni che passano l’un l’altro: attraverso il massaggio, il genitore può stabilire con il figlio un “dialogo non verbale” profondo, premessa ideale per una buona comunicazione futura.

Attraverso il contatto del massaggio si giunge ad armonizzare l’organismo, concetto che sta alla base del funzionamento di tutti i sistemi e organi del corpo e quindi della salute e del benessere del bambino e della madre; si prevengono eventuali rigidità e disturbi psicosomatici attuali e futuri, si ristabilisce il “contatto” per riparare i traumi della nascita o della vita intrauterina.

Dott.ssa Erica Cossettini

Pubblicato il 6 maggio 2007